Quale è la migliore lana per maglioni?
Oggi scopriremo la migliore lana per maglioni adatta ad ogni esigenza!
La lana per realizzare maglioni è un tipo di filato che si prepara appositamente per essere utilizzato nella creazione di capi di maglieria.
Questo filato deve soddisfare determinatiti criteri prima di poter essere etichettato come tale, tra i quali, avere una lunghezza e avere un peso minimo per ogni matassa prodotta, essere composto da fibre vergini al 100%, ossia non deve essere presente alcun materiale che sia riciclato o che sia rigenerato, non contenere il limite di più di 19 micron come variazione del diametro delle fibre.
I tipi più comuni sono i filati pettinati aventi una torsione uniforme e una mano ferma; tuttavia esistono altre variazioni a seconda del modo di lavorazione successivo alla filatura.
Lana per maglioni: i migliori prodotti
Ci sono molti tipi di lana per i maglioni. La lana più comune è quella merino, che proviene dalla pecora che ha lo stesso nome.
Altre lane conosciute sono il cashmere e l’alpaca, ambedue originarie l’una dell’Asia e l’altra del Sud America.
Un’ottima lana per maglioni deve possedere morbidezza, comodità nell’indossare e deve essere facilmente pulibile.
Deve anche mantenere bene la sua forma quando viene indossata per lunghi periodi di tempo senza perdere la sua elasticità o allungarsi.
Quindi la lana utilizzata nella realizzazione di un maglione è un ulteriore fattore determinante che denota se esso sarà, o meno, un ottimo capo di lana.
La qualità della lana è una cosa importante a cui bisogna prestare molta attenzione, specialmente se si deve procedere ad un acquisto e quindi confrontare più lane per maglioni.
Esistono molte aziende produttrici di lane a buon mercato, ma i prodotti ottenuti sarà difficile che durino o si possano indossare per molto tempo.
Prima di procedere all’acquisto di una lana per maglioni, magari online, conviene sempre leggere le recensioni oppure chiedere, anche via chat, ad altre persone che hanno già comprato il prodotto in passato e acquisire la loro esperienza.
Vantaggi di una lana per maglioni
Il primo dei vantaggi della lana è quello di essere una fibra totalmente naturale ma ne ha molti altri confrontato ad altri materiali.
Può essere indossata direttamente sulla pelle, contrariamente alle fibre sintetiche non pizzica o irrita.
La lana tiene ancora caldo anche quando è bagnata, in quanto ha grandi capacità di assorbimento dell’umidità; ciò significa che il calore del corpo umano rimane all’interno e non è disperso con l’evaporazione come ad esempio avviene con il cotone.
La lana assorbe tanta umidità proveniente dal sudore e aiuta effettivamente a regolare i valori della temperatura corporea assorbendo la parte di sudore in eccesso nei giorni caldi e rilasciando calore durante quando le condizioni climatiche sono fredde, da ciò si evince che la lana è l’ideale per le confezioni per gli sport invernali.
Altre considerazioni sulla lana per maglioni
- La Lana per maglioni più economica che si può trovare in commercio ha un costo di circa 4,00 € e risulta l’ideale per i clienti a cui piace risparmiare o che sono alle prime armi e preferiscono spendere poco, giustamente, nel periodo di praticantato. In ogni caso tutti coloro che sono disponibili a spendere più quattrini per una qualità migliore, possono arrivare a spendere anche 29 € per uno dei prodotti più costosi.
- La lana come detto è il tessuto invernale per eccellenza, da sempre associato alle parole tepore, calduccio riferito a maglioni, cappotti, coperte e cappelli.
Una immaginaria classifica di lane pregiate
In una ipotetica classifica della lana “più pregiata” bisogna stabilire il criterio da utilizzare che non può non essere la finezza del vello.
Al primo posto, ma fuori contesto perché ne è vietata la commercializzazione quindi illegale, c’è lo shahtoosh, di origine tibetana ricavata da un’antilope chiamata “chiru”; l’antilope è in via di estinzione a causa della ricerca della sua lana calda e finissima che non potendosi tosare costringe gli “uomini” a ucciderla per sottrarle il vello.
Fortunatamente dal 1979 è stato vietato il commercio di questa tipologia di lana anche se il mercato nero, soprattutto in India, non viene mai meno, ad esempio uno scialle di shahtoosh, naturalmente di contrabbando può arrivare a costare fino a seimila euro.
- Per le lane commercializzate l’apice della qualità spetta al manto della “vigogna”, un camelide originario delle Ande che è stato anch’esso a lungo a rischio di estinzione ma oggi non più, grazie alle politiche del governo del Perù. La fibra di “vigogna” è persino più sottile di quella del cashmere ed è molto difficile da ottenere: infatti dalla tosatura di un animale adulto si ricavano appena 250 grammi di lana ogni due anni. Un chilo di lana di vigogna costa quasi 400 €.
- La piazza d’onore spetta dunque al “cashmere”. È tra le lane pregiate certamente la più nota e anche più utilizzata. È ricavata dal sottopelo della capra Kel originaria delle zone montuose dell’Asia meridionale. La finezza del pelo, dopo quella della vigogna, è la più fine con un diametro di circa 15 micron. Da ogni esemplare si ricavano al massimo circa 400 grammi di lana cashmere all’anno. I migliori capi realizzati in cashmere sono quelli confezionati in Italia e Scozia.
- Un’altra tipologia di lana di qualità è quella d’angora, che proviene dalla tosatura del coniglio d’angora. Il suo pelo è molto fine, quasi equiparabile alla vigogna, ma è meno resistente, ce è pure il motivo per cui viene utilizzato per la produzione di filati mescolati con altre lane pregiate, come il mohair o l’alpaca che però sono meno costose. Ogni animale vive circa dieci anni e produce un chilogrammo di lana all’anno, ottenuto in quattro tosature.
- L’esplorazione nelle lane pregiate continua con il citato mohair, è una lana molto simile alla seta per la sua lunghezza e la sua lucentezza, è ottenuta dai peli delle capre di origine turca, le capre d’angora. Lo spessore è certamente decisamente più grosso rispetto alle qualità sopra analizzate, per questo è pure molto resistente ed è adatto per le tinture; infatti il mohair oltre ad essere usato per confezionare capi d’abbigliamento, è pure usato per parrucche e tappeti.
- Tra le altre lane pregiate vi è quella ottenuta da un camelide delle Ande, che si chiama “alpaca”, allevati in greggi come le pecore, che produce una lana priva della lanolina, quindi naturalmente anallergica e refrattaria all’infeltrimento. La produzione per ogni capo va dai 2,5 chilogrammi all’anno per la femmina ai 4 chilogrammi all’anno per il maschio.
- Le pecore merinos, originarie della Spagna, ma oggi allevate in tutto il mondo, specialmente in Australia e Nuova Zelanda, producono fino a dieci chilogrammi di lana per ogni tosatura. La fibra che si ottiene è particolarmente sottile 20 micron e permette di realizzare tessuti estivi come il fresco lana o capi invernali di peso ridotto.